In tanti dicono che da quelle parti si vive male. Scrivono e si lamentano della metro, dei bus, del traffico, dell'aria che respirano. E non hanno torto. Lo riporta anche lo stampa, lo si urla in televisione.
Io, invece, sto qui, da questo paesello di provincia (che si vanta di essere una città) guardo e penso a cosa ci potrebbe essere ad aspettarmi. Da qui evado con la mia fantasia, e sogno, spero. Immagino così tanto che quasi mi sembra di essere già lì, a scoprirti frenetica di giorno ed incantevole di notte. Ad essere anche io un puntino tra i milioni di puntini che ti abitano e che frettolosamente si aggirano per i tuoi borghi. Tutti in cerca di qualcosa, tutti a rincorrere il tempo, i minuti, gli attimi. Tutti a volerne sempre di più.
Tra cinque giorni saprò se le nostre strade s'incroceranno e se ci sarà un nuovo (ed ennesimo) inizio. Che poi gli inizi sono (anzi, dovrebbero essere) gli stimoli che diamo a noi stessi tutti i giorni, senza attendere per forza un cambiamento. Senza volere che muti qualcosa. Cambiare tutto perché nulli cambi.
Il conto alla rovescia è partito, il 22 è finalmente alle porte. E con lui le risposte alle tante, troppe domande su quello che ci piace chiamare destino.
Ecco... Ci sarai Roma nel mio destino?
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