Crisi politica, crisi
di un'intera città. Con il suo attacco alla magistratura Luigi de Magistris scuote
le coscienze ed innesca una riflessione sul ruolo civico delle istituzioni. Quale
il futuro di Napoli? A rispondere è Aldo Masullo, ospite del forum organizzato dal
quotidiano "Il Mattino". La sua analisi parte dalla singolarità di
una metropoli che vive costantemente situazioni d'emergenza. Una città in cui
da tempo la classe politica si è svuotata di significato. "A Napoli
mancano esempi positivi - spiega il filosofo - De Magistris deve accettare la
sospensione: è stato magistrato, rispetti la legge. Ciò implica per le forze
politiche l'utilizzo di questo tempo per fare le scelte giuste, come puntare su
un'urgente trasformazione economica della città". E' un monito rivolto alle
istituzioni che, secondo Masullo, "hanno sbagliato due volte, perché
avrebbero dovuto sostenere il sindaco impedendogli di dire pazzie, e fare massa
critica intorno a lui".
La decadenza di
Napoli è anche sociale oltre che politica. "Oggi - afferma il filosofo - il
punto focale è lo scoraggiamento della città". Intanto a prendere piede è
la criminalità organizzata. "E' un soggetto terribile - aggiunge - che non
enuncia progetti ma costruisce il proprio potere canceroso, che via via erode
l'intera struttura della città". Per Aldo Masullo il deficit partenopeo è dato
dall'inesistenza di una classe che abbia capacità d'intervento perché "siamo rappresentati
solo a parole".
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